Cerca
Close this search box.

Non tutti i virus vengono per nuocere

La prima cosa a cui associamo la parola “virus” è sicuramente “malattia”. Tale correlazione netta rispecchia i dati a disposizione della comunità scientifica? La risposta è decisamente NO.
In realtà la gran parte dei virus non causa danni agli esseri umani ed ha un ruolo determinante per il mantenimento dell’ecosistema in cui viviamo. Senza i virus non potrebbe esistere la vita sul nostro pianeta, almeno non per come la conosciamo. Basti pensare al ruolo determinante nel limitare la proliferazione batterica, compiuta da una particolare classe di virus chiamata appunto batteriofagi.
Ad oggi non sappiamo quanti tipi diversi di virus esistano, seguendo modelli statistici esistenti ne avremmo classificati solamente una piccola parte.
Proprio lo studio dei batteri ci avvicina alla conoscenza di nuove specie di batteriofagi che potrebbero rivelarsi di notevole importanza per l’uomo, nella dura lotta contro i batteri multiresistenti.
Negli anni ci siamo resi conto come gli antibiotici stessero diventando obsoleti e non più sufficienti, per la grande capacità dei batteri di sviluppare resistenza anche multiple.
Dunque, i virus potrebbero rivelarsi un’arma a nostro favore per uso terapeutico, si parla di “Terapia Fagica”. I batteriofagi, o anche semplicemente fagi, quando vengono in contatto con il batterio iniettano il proprio materiale genetico, le istruzioni sulla loro composizione strutturale. I meccanismi di traduzione batterica, che normalmente produrrebbero proteine ed elementi endogeni, produrranno i componenti virali. Tali componenti si assembleranno a creare nuovi fagi che faranno letteralmente scoppiare il batterio, cercandone di nuovi in una reazione a catena.
La problematica principale nell’utilizzare i fagi come antibiotici è la specificità, la terapia deve essere altamente specifica, abbiamo bisogno di batteriofagi in grado di scegliere ed eliminare solamente i batteri patogeni. Nonostante ciò restano comunque molto più specifici degli antibiotici tradizionali che sappiamo avere un’azione tossica per la flora intestinale, per quei batteri quindi necessari al corretto funzionamento metabolico. Ciò che preoccupa dunque non è la specificità al momento della terapia, i virus mutano molto velocemente, acquisiscono numerose mutazioni (a differenza degli antibiotici) che potrebbero indirizzarli su nuovi bersagli. Abbiamo bisogno dunque di virus stabili e comunque specifici per diverse tipologie di infezioni batteriche.
Attualmente terapie fagiche vengono utilizzate in Russia e Georgia, ove non sia sufficiente terapia antibiotica convenzionale, a Breslavia, in Polonia, come unico centro europeo.
Negli USA l’utilizzo terapeutico dei fagi sta riscontrando notevole interesse, con la FDA (Food and Drug Administration) che ha approvato uno studio clinico di fase I e II della Adaptive Phage Therapeutics Inc.
L’azienda studia le feci di numerosi ospedali americani, gli escrementi umani sono ricchi di batteri e conseguentemente di batteriofagi.
Isolando i fagi si cerca quindi la perfetta alternativa agli antibiotici che risultano impotenti di fronte alla sempre più crescente multiresistenza batterica. Ecco che non tutti i virus vengono per nuocere!

Comparso su Agenzia Eventi

Condividi l'articolo:

Related Posts