Per chi è del settore non stupirà sentire questo nome: George Church. Sicuramente uno dei ricercatori più affermati nel panorama internazionale e degno anche del podio, se esistesse, degli “Scienziati pazzi”. La sua carriera è legata, forse meno del dovuto, all’acronimo CRISPR, cioè una delle tecnologie più rivoluzionarie nella storia delle scienze della vita, senza dubbio la maggiore dei nostri tempi.
Ebbene, il laboratorio di Church è famoso per imprese al limite dell’impossibile e fuori da ogni aspettativa, in periodi pandemici, così turbolenti per la ricerca scientifica, non poteva non attirare l’attenzione.
Questa volta il laboratorio da lui diretto al Wyss Institute, Harvard University, si è avventurato nella ricerca di un vaccino per Covid-19 senza alcuna autorizzazione da parte della FDA, cioè l’agenzia statunitense che ha il compito di autorizzare e vigilare lo sviluppo di dispositivi medici, simile alla nostra agenzia del farmaco (AIFA).
Nonostante le mancate autorizzazione la ricerca, nell’illegalità, sembra non fermarsi, non essendo previsti sostegni statali o l’ingresso di soggetti pubblici. Il gruppo di ricerca formatosi per questa iniziativa si è soprannominato Rapid Deployment Vaccine Collaborative (Radvac) ed è formato da Preston Estep, collaboratore di Chrurch e uno dei fautori dell’iniziativa, affiliati alla Harvard University e membri del MIT (Massachusetts Institute of Technology). I ricercatori coinvolti giustificano il loro operato con la gravità della situazione, lo stesso Church ha spiegato al MIT Technology Review che questa malattia è stata presa sottogamba, i numerosi asintomatici, spesso non individuati, subiranno danni collaterali inaspettati dall’infezione. Gli studi che vanno in questa direzione confermano che le problematiche respiratorie sono le prime e più evidenti, stiamo però osservando come anche danni al sistema cardio-circolatorio siano presenti e persistenti, l’infezione lascia il segno.
Il gruppo del Radvac, su un sito web dedicato, ha mostrato le caratteristi principali del vaccino contro Sars-CoV-2: nessuna iniezione, somministrazione anche in autonomia per via nasale (uno spray), antigeni sintetici di natura peptidica, quindi estremamente sicuri, nanoparticelle di chitosano (una chitina) come adiuvante, preparazione semplice ed economica.
La somministrazione per spray nasale è stata scelta per la natura del virus, la soluzione passando dalla mucosa, che per prima entra in contatto col coronavirus, dovrebbe immunizzare le cellule delle vie aeree. Il chitosano è stato scelto in quanto come nanoparticella può fungere sia da trasportatore che da adiuvante, è naturalmente prodotto da alcuni funghi e crostacei, non ha comunque niente a che vedere con le allergie ai frutti di mare. La sperimentazione clinica sull’uomo e in laboratorio su animali ha dimostrato una eccellente sicurezza.
Sul sito di Radvac sono disponibili le informazioni necessarie per la produzione, dunque un lavoro in open-source, aperto, con protocolli per la produzione ed assunzione alla portata di tutti.

Comparso su Agenzia Eventi

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